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| - The raid on the "Armando Diaz" School took place during the 27th G8 meeting in Genoa in 2001 in the district of Albaro, Genoa. The school building was the temporary headquarters of the Genoa Social Forum, led by Vittorio Agnoletto. A nearby building, housing the anti-globalization organization Indymedia and lawyers affiliated with the Genoa Social Forum, was also raided. On July 21, 2001, shortly before midnight, mobile divisions of the Polizia di Stato of Genoa, Rome and Milan attacked the buildings, with the operational support of some battalions of the Carabinieri. (en)
- I fatti della scuola Diaz sono avvenuti al termine delle tre giornate del vertice G8 di Genova 2001, nel quartiere di Albaro, a Genova. Nella notte del 21 luglio 2001, nel complesso scolastico Diaz-Pertini e Pascoli, in quell'occasione adibito a centro stampa del coordinamento del Genoa Social Forum, rappresentato da Vittorio Agnoletto, facevano irruzione i Reparti mobili della Polizia di Stato con il supporto operativo di alcuni battaglioni dei Carabinieri. Furono fermati 93 attivisti e di questi, 63 furono poi portati in ospedale, tre dei quali in prognosi riservata e uno in coma. Il primo giornalista a entrare nella scuola Diaz fu Gianfranco Botta e le sue immagini fecero il giro del mondo: le immagini testimoniavano quello che fu definito lo scenario di un pestaggio da "macelleria mess (it)
- Спецоперация в школе «Армандо Диас» была проведена во время в Генуе в 2001 году. Здание школы было временным штабом организации , возглавляемой . Близлежащее здание, в котором размещалась антиглобалистическая организация Indymedia и юристы, связанные с Генуэзским Социальным Форумом, было также захвачено. 21 июля 2001 года, незадолго до полуночи, мобильные подразделения полиции Генуи, Рима и Милана атаковали здания при оперативной поддержке нескольких батальонов карабинеров. (ru)
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| - The raid on the "Armando Diaz" School took place during the 27th G8 meeting in Genoa in 2001 in the district of Albaro, Genoa. The school building was the temporary headquarters of the Genoa Social Forum, led by Vittorio Agnoletto. A nearby building, housing the anti-globalization organization Indymedia and lawyers affiliated with the Genoa Social Forum, was also raided. On July 21, 2001, shortly before midnight, mobile divisions of the Polizia di Stato of Genoa, Rome and Milan attacked the buildings, with the operational support of some battalions of the Carabinieri. The police indiscriminately attacked the building's occupants, resulting in the arrest of 93 protesters; 61 were seriously injured and were taken to hospital, three of them were in a critical condition and one in a coma. Prisoners taken to a temporary detention facility in Bolzaneto were tortured and humiliated before being released. The raid resulted in the trial of 125 policemen, including managers and supervisors, for what was termed a beating from "Mexican butchery" by the assistant chief Michelangelo Fournier. However, none of the accused police officers was punished, due to delays in the investigation and incompleteness of Italian laws under which torture was not recognised as a crime in 2001. Prior to the raid, there had been several clashes between demonstrators and security forces. Several protesters were sleeping in the school. The numbers and designation of the security forces involved in the raid are still unknown, as they wore ski masks to hide their identities. The Court of Appeal of Genoa stated that "346 policemen, in addition to 149 Carabinieri officers were involved in the raid of the school buildings." The raid is the subject of the 2012 film Diaz – Don't Clean Up This Blood where the attack and subsequent torture of detainees is recreated. On April 7, 2015, the European Court of Human Rights ruled that Italy had violated the European Convention on Human Rights at the 2001 G8 and ordered compensation for a protester beaten by the police. Earlier, the Italian government compensated a British journalist who had been beaten by the police. Amnesty International defined the raid as "the most serious human rights suspension in Europe, after World War II. (en)
- I fatti della scuola Diaz sono avvenuti al termine delle tre giornate del vertice G8 di Genova 2001, nel quartiere di Albaro, a Genova. Nella notte del 21 luglio 2001, nel complesso scolastico Diaz-Pertini e Pascoli, in quell'occasione adibito a centro stampa del coordinamento del Genoa Social Forum, rappresentato da Vittorio Agnoletto, facevano irruzione i Reparti mobili della Polizia di Stato con il supporto operativo di alcuni battaglioni dei Carabinieri. Furono fermati 93 attivisti e di questi, 63 furono poi portati in ospedale, tre dei quali in prognosi riservata e uno in coma. Il primo giornalista a entrare nella scuola Diaz fu Gianfranco Botta e le sue immagini fecero il giro del mondo: le immagini testimoniavano quello che fu definito lo scenario di un pestaggio da "macelleria messicana" dal vicequestore Michelangelo Fournier. Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra. Tra i 93 giornalisti e attivisti, ospiti all'interno della scuola per passare la notte, dopo l'irruzione della polizia, 82 furono feriti e 63 finirono in ospedale, da qui parte di loro fu nella notte prelevata dalla polizia e portata nella caserma del reparto mobile di Genova Bolzaneto, i restanti 19 seppur feriti, vi furono portati direttamente dalla scuola. All'operazione di polizia ha preso parte un numero tutt'oggi imprecisato di agenti: la Corte di Appello di Genova, pur richiamando questo fatto nelle motivazioni della sentenza di secondo grado, basandosi sulle informazioni fornite durante il processo dal questore Vincenzo Canterini, lo stima in circa "346 Poliziotti, oltre a 149 Carabinieri incaricati della cinturazione degli edifici". I procedimenti penali aperti in merito alle responsabilità delle violenze, alle irregolarità e ai falsi dichiarati nelle ricostruzioni ufficiali sui fatti avvenuti alla Diaz e a Bolzaneto, si sono svolti nei successivi tredici anni, concludendosi nella maggior parte dei casi con assoluzioni, dovute all'impossibilità di individuare i diretti responsabili delle stesse o per l'intervenuta prescrizione dei reati. Nell'aprile del 2015 la Corte europea dei diritti dell'uomo, ha condannato lo Stato italiano al pagamento di un risarcimento di 45.000 euro nei confronti di Arnaldo Cestaro, uno dei feriti che aveva fatto ricorso alla Corte europea, evidenziando così come durante l'operazione fossero avvenuti eventi contrari agli articoli 3, 6 e 13 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, relativi alla tortura, alle vessazioni e condizioni degradanti e inumane. Il codice penale italiano, non prevedendo il reato di tortura, non ha permesso attribuzione di capi d'imputazione commisurati alle violenze verificatesi in quei giorni. Il 22 giugno 2017 la stessa Corte ha nuovamente condannato l'Italia per i fatti della scuola Diaz, riconoscendo che le leggi dello Stato risultano inadeguate a punire e a prevenire gli atti di torture dalle forze dell’ordine. (it)
- Спецоперация в школе «Армандо Диас» была проведена во время в Генуе в 2001 году. Здание школы было временным штабом организации , возглавляемой . Близлежащее здание, в котором размещалась антиглобалистическая организация Indymedia и юристы, связанные с Генуэзским Социальным Форумом, было также захвачено. 21 июля 2001 года, незадолго до полуночи, мобильные подразделения полиции Генуи, Рима и Милана атаковали здания при оперативной поддержке нескольких батальонов карабинеров. Полиция без разбора напала на обитателей зданий. В результате было арестовано 93 протестующих, 61 из них были серьёзно ранены и отправлены в больницу, трое были в критическом состоянии и один в коме. Заключённые были направлены в изолятор предварительного содержания в , где подвергались пыткам и унижению до тех пор, пока не были освобождены. В конце концов, перед судом предстали 125 полицейских, включая надзираталей и административный аппарат, за то, что было названо «Мексиканской лавкой мясника» помощником шефа полиции Микеланджело Фурнье. Однако, никто из обвиняемых не понёс наказания в виде лишния свободы, из-за затягивания расследования и истечения срока давности. Всего было признаны виновными 25 полицейских, несколько руководящих сотрудников полиции были уволены. Апелляционный суд Генуи установил, что «346 полицейских и 149 карабинеров были вовлечены в спецоперацию в зданиях школы». По данным событиям был снят и выпущен в 2012 году художественный фильм «Диас: Не вытирайте эту кровь» (Diaz — Don’t Clean Up This Blood), в котором были воссозданы сцены атаки, содержания под стражей и пыток. (ru)
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