rdfs:comment
| - Decio Scuri (March 18, 1905 in Naples, Italy – April 22, 1980 in Rome, Italy) was an Italian basketball coach and administrator. He coached Italy national basketball team at the 1936 Olympics and 1939 European Championship. He served as the president of the Italian Basketball Federation (1945, 1954-1965) and president of FIBA's Technical Commission (1948-1972). In 2007, he was enshrined as a contributor to the FIBA Hall of Fame. (en)
- Decio Scuri (né le 18 mars 1905 à Naples – décédé le 22 avril 1980 à Rome) était un entraîneur et dirigeant italien de basket-ball. (fr)
- Decio Scuri (Napoli, 18 marzo 1905 – Roma, 22 aprile 1980) è stato un allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo italiano.Fu soprattutto medico ricercatore di rilevanza mondiale insieme al padre Ernesto. Decio, laureato in medicina con una specializzazione in otorinolaringoiatria, dopo un paio di esperienze di insegnamento a Napoli (1925-1929) e a Palermo (1929-1931), approdò, come sede definitiva, al Regio Istituto per sordomuti di Roma dove, nel 1952, ottenne anche l’incarico di direttore dell’annessa scuola di metodo “Tommaso Silvestri”6. Orientato a porre le competenze di carattere medico a servizio dell’educazione speciale, focalizzò l’attenzione sullo studio del linguaggio e “dell’applicazione delle nuove tecniche audiologiche alla didattica e alla formazione linguistica dei so (it)
|
has abstract
| - Decio Scuri (March 18, 1905 in Naples, Italy – April 22, 1980 in Rome, Italy) was an Italian basketball coach and administrator. He coached Italy national basketball team at the 1936 Olympics and 1939 European Championship. He served as the president of the Italian Basketball Federation (1945, 1954-1965) and president of FIBA's Technical Commission (1948-1972). In 2007, he was enshrined as a contributor to the FIBA Hall of Fame. (en)
- Decio Scuri (né le 18 mars 1905 à Naples – décédé le 22 avril 1980 à Rome) était un entraîneur et dirigeant italien de basket-ball. (fr)
- Decio Scuri (Napoli, 18 marzo 1905 – Roma, 22 aprile 1980) è stato un allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo italiano.Fu soprattutto medico ricercatore di rilevanza mondiale insieme al padre Ernesto. Decio, laureato in medicina con una specializzazione in otorinolaringoiatria, dopo un paio di esperienze di insegnamento a Napoli (1925-1929) e a Palermo (1929-1931), approdò, come sede definitiva, al Regio Istituto per sordomuti di Roma dove, nel 1952, ottenne anche l’incarico di direttore dell’annessa scuola di metodo “Tommaso Silvestri”6. Orientato a porre le competenze di carattere medico a servizio dell’educazione speciale, focalizzò l’attenzione sullo studio del linguaggio e “dell’applicazione delle nuove tecniche audiologiche alla didattica e alla formazione linguistica dei sordomuti” (Chiosso, Sani, 2013, p. 499) come attesta l’attivazione, all’interno dell’istituto, del Centro Audiologico e di quello di Rieducazione auricolare, due strutture, diverse per finalità e configura-zione, ma complementari (Maragna, 2004, p. 43): il primo di natura diagnostica; il secondo con una funzione riabilitativa. Nel 1958, previa autorizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione, aprì anche un Centro Foniatrico a cui potevano accedere, oltre agli alunni delle scuole speciali, coloro che, privi di deficit sensoriale o intellettivo, presentavano disturbi della voce e del linguaggio all’origine di uno scarso rendimento negli studi o di un ritardo scolastico (Scuri, 1964a, p.42). Si trattava di una risposta concreta ad un reale bisogno come testimonia da un lato l’affluenza, per un trattamento logopedico ambulatoriale, di bambini provenienti dai quartieri periferici della città, dall’altro l’invio, da parte delle direzioni scolastiche, di allievi da sottoporre ad esame diagnostico e ad un eventuale intervento di rieducazione. Durante la permanenza nella capitale, Decio fu oggetto, da parte dei colleghi, di denunce e di persistenti manovre intimidatorie, volte ad ostacolarne l’avanzamento a livello professionale. Egli stesso, in una memoria indirizzata al Ministero dell’Educazione Nazionale individua nel sentimento di invidia la causa dell’azione denigratoria nei propri con- fronti: Le [mie] uniche colpe – afferma nel testo – sono quelle di avere, quasi unico in tale ambiente, conseguito una laurea, di essere uno studioso e di aver esplicato scientificamente e praticamente in soli10 anni di carriera una documentata attività che i [miei] avversari in 30 o 40 anni di carriera non hanno neanche menomamente ac-cennata (Carteggi, [1935], vol. I, lett. 20). Ne sono una riprova da un lato il ruolo di primo piano assunto nella Società italiana di Fonetica biologica e foniatria, istituita nel 1933 con l’intento di promuovere una riflessione sui rapporti vicendevoli tra l’udito e la voce, dall’altro la ricca produzione scientifica in cui evidente è l’eredità del padre, costante termine di paragone nel suo lungo e fecondo percorso di studi e di ricerca: non a caso nel 1935 ne fa rivivere, con una nuova denominazione (“Rassegna di educazione dei sordomuti e fonetica bio-logica”), la rivista fondata alla fine del XIX secolo9. La volontà di proseguire nel solco tracciato da Ernesto traspare fin dalle prime righe di presentazione della nuova proposta editoriale. Nel testo Decio pone, in-fatti, l’accento sui positivi esiti scaturiti dalla felice intuizione paterna relativa all’opportunità di avviare “una collaborazione intima fra educatori dei sordomuti e cultori di scienze mediche. (it)
|