"Il Corbaccio \u00E8 una narrazione in prosa dello scrittore italiano Giovanni Boccaccio. L'opera, composta negli anni della maturit\u00E0 dello scrittore e presumibilmente nel 1366, \u00E8 scritta in volgare secondo lo schema delle rime petrose. Ci \u00E8 stata tramandata in ottantadue codici; quello pi\u00F9 attendibile, a seguito degli ultimi studi, pare essere il Laurenziano XLII, scritto a mano da ."@it . . . . . . . "Il Corbaccio \u00E8 una narrazione in prosa dello scrittore italiano Giovanni Boccaccio. L'opera, composta negli anni della maturit\u00E0 dello scrittore e presumibilmente nel 1366, \u00E8 scritta in volgare secondo lo schema delle rime petrose. Ci \u00E8 stata tramandata in ottantadue codici; quello pi\u00F9 attendibile, a seguito degli ultimi studi, pare essere il Laurenziano XLII, scritto a mano da . L'etimologia del titolo risulta ancora incerta e rimangono due ipotesi: potrebbe riferirsi al curbascio (che \u00E8 un particolare frustino, da intendersi qui contro le donne), oppure potrebbe riferirsi al corvo, inteso qui come simbolo dell'amore che fa impazzire. Nei bestiari in effetti il corvo era contrapposto alla colomba, simbolo di fedelt\u00E0 nuziale, in quanto non aveva fatto ritorno all\u2019Arca quando No\u00E8 lo aveva liberato e, cos\u00EC facendo, aveva abbandonato la compagna per un celibato itinerante. Si tratta dello stesso fine che si propone l\u2019opera boccaccesca, concepita come un viaggio iniziatico verso La Sapienza (addirittura con la ripresa di alcuni stilemi danteschi) percorribile soltanto a patto di rinunciare al degrado indotto dalla passione amorosa. Con questo opuscolo Boccaccio s\u2019inserisce in un filone satirico della letteratura medievale che si rifaceva a San Girolamo, autore dell\u2019Adversus Iovininianum, un trattato del IV secolo in cui erano elencati alcuni dei luoghi comuni pi\u00F9 ricorrenti nella retorica misogina (come la rarit\u00E0 della virt\u00F9 muliebre, la schiavit\u00F9 del matrimonio, la tendenza femminile a vizi come avidit\u00E0, ira, lussuria). Un punto di riferimento pi\u00F9 prossimo potrebbe essere il trovatore occitano Marcabruno, la cui poesia ha una forte vena moralizzatrice, misantropa e misogina. Ad ogni modo in quest\u2019opera tarda si proiettano i turbamenti religiosi dell\u2019ultimo Boccaccio, la sua dedizione all\u2019erudizione, il culto dantesco. In questo scritto l\u2019autore rovescia la sua concezione precedente dell\u2019amore e del pubblico: nelle opere giovanili la passione era vista come una forza positiva, fonte d\u2019ingentilimento dell\u2019animo, mentre adesso diventa causa d\u2019abbruttimento e di degradazione; lo scrittore si era rivolto inoltre ad un pubblico femminile, con l\u2019intento d\u2019intrattenere un uditorio non letterato, ora invece le donne sono respinte per rivolgersi ad un pubblico pi\u00F9 elevato e colto."@it . . . . . . "3178"^^ . . . . . "Il Corbaccio, or \"The Crow\", is an Italian literary work by Giovanni Boccaccio, traditionally dated c. 1355."@en . "1010098929"^^ . . . . . . . "Il Corbaccio"@it . . . . . . . . . . . "Il Corbaccio, or \"The Crow\", is an Italian literary work by Giovanni Boccaccio, traditionally dated c. 1355."@en . . "Corbaccio"@en . . . . . . . . . . "24569551"^^ . . .