. "Een kruiskozijn of kruisvenster is een raamkozijn dat in vieren wordt gedeeld door een middenstijl (verticaal) en een tussendorpel (horizontaal), zowel in hout als natuursteen. Kruisramen of -kozijnen komen reeds voor in de steenarchitectuur van het 15e-eeuwse Antwerpen. De kruiskozijnen waren aanvankelijk alleen afsluitbaar met luiken, later werd er glas in aangebracht. Een combinatie van beide kwam ook voor. De beide bovenlichten werden voorzien van glas in lood, na 1650 wordt het glas in houten roeden gezet. De onderste ramen werden voorzien van luiken, later ook uitgevoerd als glasvensters. In de zeventiende eeuw verschenen er kruiskozijnen met openslaande onderramen. Een kloosterkozijn is te betitelen als een half kruiskozijn."@nl . "Kruiskozijn"@nl . . . . . . . . . . . "Fen\u00EAtre \u00E0 crois\u00E9e"@fr . "Krucbastona fenestro"@eo . . . "Finestra guelfa"@it . . . "1085296686"^^ . "In architettura si dice \"guelfa\" (dal francese Fen\u00EAtre \u00E0 crois\u00E9e) un tipo di finestra molto diffusa nel tardo medioevo e nel primo rinascimento. Questo tipo di finestra ha una forma quadrata molto ampia, il vano-finestra \u00E8 caratterizzato da un'apertura a croce dalla quale sono ricavabili 4 finestre indipendenti. Questo tipo di finestra ha la caratteristica di essere bella ed elegante e di dotare di maggior luce gli ambienti rispetto alle finestre normali, avendo poi 4 finestre indipendenti era possibile avere maggiore libert\u00E0 di manovrarle e cambiare i vetri. Questo tipo di finestra deve il suo nome alle zone soggette ai guelfi al tempo delle lotte tra guelfi e ghibellini ( XIII secolo). Persa la sua connotazione politica si diffuse rapidamente in tutta Europa e soprattutto nell'area settentrionale e meridionale della penisola italiana, meno in area toscana dove la bifora continu\u00F2 ad essere la finestra pi\u00F9 usata tra XIV e XV secolo. La finestra guelfa \u00E8 tipica dell'architettura tardogotica soprattutto dei secoli XIV e XV ed \u00E8 caratteristica soprattutto dell'architettura francese e di quella del regno di Napoli, conobbe anche una certa diffusione tra Piemonte, Lombardia e a Roma. Era molto usata soprattutto in castelli e manieri come Pierrefonds, Villandry, Clos-Luc\u00E9, Amboise, il Castello di Fenis e il Castello di Issogne, e in v . Nel regno di Napoli invece sono presenti nel Castel Nuovo (Facciate esterne), in origine su alcune facciate del Castel dell'Ovo, alcune facciate del Palazzo Penne, originariamente sul palazzo Diomede Carafa. Sempre nel regno di Napoli sono presenti in palazzi come quello di Carinola, Palazzo Marzano (Nel Casertano), altri esempi (seppur oggi giorno rari) sono presenti nel beneventano. La diffusione di questa finestra insieme alla gotica bifora (trifora ecc.), appare chiara; verso il XIV secolo molti nobili avevano ereditato dai loro predecessori castelli molto grandi, con antichi dongioni, alla mole ed alla maestosit\u00E0 di molti castelli, non corrispondevano finestre altrettanto grandi e complesse. L'evoluzione artistica tardo-gotica che si allarg\u00F2 sempre di pi\u00F9 anche a castelli ed altri edifici fece sviluppare una maggiore esigenza di luce ed ariosit\u00E0. Nel XIV e XV secolo quindi molti esponenti della nobilt\u00E0 decisero di ingrandire vecchie finestre o di aprirne di nuove, utilizzando prettamente o finestre gotiche con archi a sesto acuto o a volte contemporaneamente anche guelfa. Il suo utilizzo si allarg\u00F2 bel corso del XV secolo anche a edifici abitativi privati pi\u00F9 semplici Questo tipo di finestra conobbe una certa diffusione anche in altri edifici civili come il Palazzo di Giustizia di Rouen. La finestra cadde in disuso in Italia nel corso del XVI secolo, quando furono usate finestre pi\u00F9 piccole coperte da grate, a causa del clima politico e religioso molto pi\u00F9 insicuro rispetto al passato. In area transalpina invece questo tipo di finestra rimase in voga fino alla seconda met\u00E0 del secolo, quando invece le finestre iniziarono ad allungarsi fino ad arrivare ai finestroni (concepiti dapprima in Inghilterra) e poi in seguito presenti nella Reggia di Versailles. In area Francese, il periodo di massima diffusione di questo tipo di finestra avvenne a partire dalla fine del XIV secolo e tocc\u00F2 il suo apice all'inizio del cinquecento (Stile Luigi XII), quando venne usata anche per le finestre degli abbaini. A partire dalla Rivoluzione queste finestre (e i finestroni), caddero in disuso, molte furono murate o abbattute. Il 24 novembre 1798 fu inoltre varata una , che prevedeva la tassazione di tutte le finestre sugli edifici francesi; pi\u00F9 un edificio aveva finestre e pi\u00F9 grandi e belle queste erano pi\u00F9 queste erano tassate. A pagarne le spese non furono solo le classi pi\u00F9 agiate, ma anche i poveri, che spesso dovettero provvedere a murare o restringere le proprie finestre. La legge fu abolita nel 1924. In Italia questo tipo di finestra fu usato molto in ambiente romano. Baccio d'Agnolo ne fece largo uso in architetture rinascimentali come nel palazzo Bartolini Salimbeni, oppure nel Castello Orsini. \n* Rieti, Casa Zapparelli, finestra guelfa o crociata \n* Finestre guelfe (a croce) sulle pareti e nei lucernai del Castello dei Duchi di Bretagna \n* Finestre guelfe sulla facciata del Palazzo di Giustizia di Rouen \n* Palazzo Mazzola, finestra guelfa \n* Finestra guelfa vista dalla camera da letto di Enrico II (Castello di Amboise) \n* Ch\u00E2teau de Sully, nella foto dono ben visibile le finestre guelfe \n* Finestra crociata ad angolo, in una casa del tardo XV secolo \n* Palazzo Como (Filangieri), Napoli fine XV-inizi XVI secolo, si notino le finestre crociate di piperno \n* Napoli, Villa di Poggioreale, fine XV secolo. Altro esempio che mostra la diffusione di tali finestre nell'Italia medievale tra XV e inizi XVI secolo \n* Finestre Crociate nel Castello di Amboise (Francia) \n* Finestre guelfe al Castel Nuovo di Napoli, Tavola Strozzi 1477 \n* Finestre Guelfe (Sala dei Baroni) viste sulla facciata del Castel Nuovo (Maschio Angioino) che da verso il mare \n* Finestra Crociata presente nel Castello di Suscinio, si notino i battenti di legno che chiudono i quattro vani \n* Finestra crociata nella sua versione a parentesi graffa \n* Finestra Guelfa tardogotica con abbaino in stile Flamboyant"@it . . "La gotika krucbastona fenestro (anka\u016D krucfenestro a\u016D \u015Dtonkruca fenestro) estas konata ekde la 14-a jarcento. Karakteriza estas la subdivido de la fenestrofaco en kvar unuopajn fenestrojn, kiuj estas malfermeblaj sendepende unu de la aliaj. La fenestrokrucoj origine estis el \u015Dtono (\u015Dtonkruca fenestro); nur en la baroko evoluis la ligna krucbastona fenestro."@eo . . . . "56660822"^^ . "La crois\u00E9e d\u00E9signe \u00E0 l'origine une ouverture pratiqu\u00E9e dans les murs d'un \u00E9difice pour laisser p\u00E9n\u00E9trer la lumi\u00E8re \u00E0 l'int\u00E9rieur. La crois\u00E9e doit sa d\u00E9nomination \u00E0 ce que son ouverture carr\u00E9e ou oblongue \u00E9tait divis\u00E9e par des meneaux ayant la forme d'une croix latine, qui appara\u00EEt en Europe occidentale \u00E0 partir du XIVe si\u00E8cle. Ce mot est employ\u00E9 par la suite dans le langage ordinaire pour indiquer une fen\u00EAtre et il est g\u00E9n\u00E9ralement regard\u00E9 comme en \u00E9tant synonyme : la fen\u00EAtre et la crois\u00E9e sont des ouvertures pratiqu\u00E9es dans les murs d'un \u00E9difice pour laisser p\u00E9n\u00E9trer le jour \u00E0 l'int\u00E9rieur mais l'une n'est qu'une vari\u00E9t\u00E9 de l'autre. Fen\u00EAtre est le mot g\u00E9n\u00E9rique, crois\u00E9e le nom appliqu\u00E9 \u00E0 une esp\u00E8ce du genre. Au XIXe si\u00E8cle, le terme \u00AB crois\u00E9e \u00BB survit aussi pour d\u00E9signer la \u00AB fermeture \u00BB, soit le ch\u00E2ssis de fen\u00EAtre (\u00E0 l\u2019exclusion des ch\u00E2ssis de baie de porte qui sont d\u00E9sign\u00E9s par \u00AB porte \u00BB et des b\u00E2tis dont l'int\u00E9rieur n'est pas rempli de panneaux qui sont d\u00E9sign\u00E9s par \u00AB ch\u00E2ssis \u00BB). Le terme crois\u00E9e tombe par la suite en d\u00E9su\u00E9tude sauf pour d\u00E9signer les \u00AB fen\u00EAtres \u00E0 crois\u00E9es \u00BB originales."@fr . "Das sp\u00E4tgotische Kreuzstockfenster (auch als \u201AKreuzfenster\u2018, oder \u201ASteinkreuzfenster\u2018 bezeichnet) ist seit dem 14. Jahrhundert bekannt und ersetzte an Wohnbauten die fr\u00FCher \u00FCblichen romanischen oder gotischen Bogenfenster, die seitdem nahezu ausschlie\u00DFlich Sakralbauten vorbehalten blieben. Die beiden oberen Fenster waren meist etwas kleiner als die unteren und konnten separat ge\u00F6ffnet werden. Letzteres gilt in \u00E4hnlicher Weise f\u00FCr ein Querstockfenster, welches statt des Kreuzes lediglich einen trennenden horizontalen Riegel (K\u00E4mpfer) besitzt."@de . . "Kreuzstockfenster"@de . "Cross-window"@en . . . "La gotika krucbastona fenestro (anka\u016D krucfenestro a\u016D \u015Dtonkruca fenestro) estas konata ekde la 14-a jarcento. Karakteriza estas la subdivido de la fenestrofaco en kvar unuopajn fenestrojn, kiuj estas malfermeblaj sendepende unu de la aliaj. La fenestrokrucoj origine estis el \u015Dtono (\u015Dtonkruca fenestro); nur en la baroko evoluis la ligna krucbastona fenestro."@eo . . . . . "Een kruiskozijn of kruisvenster is een raamkozijn dat in vieren wordt gedeeld door een middenstijl (verticaal) en een tussendorpel (horizontaal), zowel in hout als natuursteen. Kruisramen of -kozijnen komen reeds voor in de steenarchitectuur van het 15e-eeuwse Antwerpen. Een kloosterkozijn is te betitelen als een half kruiskozijn."@nl . . . . "La crois\u00E9e d\u00E9signe \u00E0 l'origine une ouverture pratiqu\u00E9e dans les murs d'un \u00E9difice pour laisser p\u00E9n\u00E9trer la lumi\u00E8re \u00E0 l'int\u00E9rieur. La crois\u00E9e doit sa d\u00E9nomination \u00E0 ce que son ouverture carr\u00E9e ou oblongue \u00E9tait divis\u00E9e par des meneaux ayant la forme d'une croix latine, qui appara\u00EEt en Europe occidentale \u00E0 partir du XIVe si\u00E8cle. Le terme crois\u00E9e tombe par la suite en d\u00E9su\u00E9tude sauf pour d\u00E9signer les \u00AB fen\u00EAtres \u00E0 crois\u00E9es \u00BB originales."@fr . . . . "A cross-window is a window whose lights are defined by a mullion and a transom, forming a cross. The Late Gothic cross-window is known since the 14th century and replaced the hitherto common Romanesque or Gothic on buildings. Since then the latter have almost exclusively been reserved for church buildings. The two, upper lights were usually somewhat smaller than the two lower ones and could be opened separately. The latter is also true for a transom window, which has a horizontal bar or transom separating the lights."@en . "1997"^^ . . "Das sp\u00E4tgotische Kreuzstockfenster (auch als \u201AKreuzfenster\u2018, oder \u201ASteinkreuzfenster\u2018 bezeichnet) ist seit dem 14. Jahrhundert bekannt und ersetzte an Wohnbauten die fr\u00FCher \u00FCblichen romanischen oder gotischen Bogenfenster, die seitdem nahezu ausschlie\u00DFlich Sakralbauten vorbehalten blieben. Die beiden oberen Fenster waren meist etwas kleiner als die unteren und konnten separat ge\u00F6ffnet werden. Letzteres gilt in \u00E4hnlicher Weise f\u00FCr ein Querstockfenster, welches statt des Kreuzes lediglich einen trennenden horizontalen Riegel (K\u00E4mpfer) besitzt."@de . . "A cross-window is a window whose lights are defined by a mullion and a transom, forming a cross. The Late Gothic cross-window is known since the 14th century and replaced the hitherto common Romanesque or Gothic on buildings. Since then the latter have almost exclusively been reserved for church buildings. The two, upper lights were usually somewhat smaller than the two lower ones and could be opened separately. The latter is also true for a transom window, which has a horizontal bar or transom separating the lights."@en . "In architettura si dice \"guelfa\" (dal francese Fen\u00EAtre \u00E0 crois\u00E9e) un tipo di finestra molto diffusa nel tardo medioevo e nel primo rinascimento. Questo tipo di finestra ha una forma quadrata molto ampia, il vano-finestra \u00E8 caratterizzato da un'apertura a croce dalla quale sono ricavabili 4 finestre indipendenti. Questo tipo di finestra ha la caratteristica di essere bella ed elegante e di dotare di maggior luce gli ambienti rispetto alle finestre normali, avendo poi 4 finestre indipendenti era possibile avere maggiore libert\u00E0 di manovrarle e cambiare i vetri. \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n* \n*"@it . .