. . . . . . "Raimon Jordan (fl. c. 1178\u20131195) was a Toulousain troubadour and the viscount of Saint-Antonin in the Rouergue near the boundary with Quercy. His poetry was in Old Occitan. There is a vida of Jordan which exists in several manuscripts, some with an accompanying razo. Like typical vidas, it tell us where he was from and whom he loved. He was from Pena d'Albeges (modern Penne). At some point he had a love affair with Elis (Lucia) de Montfort, wife of Guillem de Gordon (c. 1165) and then Bernart de Casnac (c. 1214). This affair was originally in a vida of Bertran de Born, but it was cut out and placed in Jordan's own vida-razo at a later date. Jordan was a contemporary of Bertran and partook with him in the Revolt of 1173\u20131174 as a partisan of Henry the Young King against Henry Curtmantle, Duke of Aquitaine and King of England. He may have received a near fatal wound on the same campaign in which the Young King died in 1183. Jordan's own wife fell in with \"heretics\" (ereges), certainly Cathars, though one document calls them Patarics. Of Jordan's literary output, twelve poems survive. They include eleven cansos and one tenso (and possibly a sirventes). The incipit found at the end of a razo introducing one of his cansos says maintas bonas chansos fetz: \"he made many good cansos.\" The melody of Jordan's Vas vos soplei, domna, premieramen also survives. It was copied by the later troubadour Peire Cardenal for his Rics homs que greu ditz vertat e leu men. The most recent modern edition of his works is Il trovatore Raimon Jordan edited by Stefano Asperti (Modena: Mucchi, 1990). Jordan's work is generally ahistorical and his poetry \"suggests a jazz musician working over well-worn themes to move inexorably deeper into the poetic imagination.\" His innovations have led to comparisons with Thelonious Monk. Though Jordan is not usually regarded as a master by modern standards, the Monge de Montaudon, writing in the 1190s in the generation after him, gave him a high place in his Pos Peire d'Alvernh'a cantat. Jordan was one of the early troubadours to employ the mythology of the \"wild man\" in his poems. He refers to the \"solace of the savage\" (aissi farai lo conort del salvatge) and remarks that the expectation of joy makes him brave and that therefore he should better enjoy the snowfall rather than the blossoming of the flowers. In general Jordan's poetry emphasises the accompanying suffering of love and the stoic embrace of the suffering as a necessary consequence to be endured. The sufferings of love were compared to the buffeting of a tempestuous sea, a metaphor which was common enough in the literature of the time, when the sea was typically viewed as dangerous: Com hom e mar quan se sent perilharQue dins son cor sospir'e dels olhs ploraE contra.l vent non pot nul genh trobar . . . In another passage, Jordan explains that his song is an \"interpreter\" of his sorrows to the lady for whom he is suffering: Si saubes cilh don m'agr'ops mantenensaTan coralmen me destrenho.l cossir, . . .Mas ma chansos li sera latiniers,A leis per cui fatz tan greu abstenensa. Indeed, his devotion to a lady knew no bounds and he was a sacrilegious poet. In one of his more famous passages he exclaims that he would give up eternity in Paradise for one night with a certain lady: Que tan la desir e volhQue, s'er'en coita de mort,Non queri'a a Deu tan fortQue lai el seu paradisM'aculhisCom que'm des lezerD'una noit ab leis jazer. Jordan wrote one canso for performance by women. In it he attacks the misogyny of earlier troubadours (antic trobadors) who have \"slandered and misled women in their love poems\". The song also attacks a satirist for \"adopting the manner of a preacher\" for the express purpose of criticising women publicly. In the last stanza of the canso, the female performer says: Otherwise, his work is characterised by \"striking feudal metaphors.\""@en . . . . . . . . . . . . . . . . . "Raimon Jordan (fl. 1178\u20131195) est un troubadour de langue d'oc, vicomte de Saint-Antonin-Noble-Val dans le Quercy. De son \u0153uvre sont aujourd'hui connus onze cansos, une ten\u00E7on et un sirventes."@fr . . . . . . . . . . . . . . . . . . "Raimon Jordan"@it . "Raimon Jordan"@ca . . . . "Raimon Jordan (fl...1178-1195...) fou un trobador occit\u00E0. Se'n conserven 13 composicions."@ca . . . . . "8428"^^ . . . . . . . . . "Raimon Jordan"@fr . . . . . . . . "Raimon Jordan (fl...1178-1195...) fou un trobador occit\u00E0. Se'n conserven 13 composicions."@ca . . "Raimon Jordan, in italiano Raimondo Giordano (... \u2013 ...; fl. 1178-1195 circa), \u00E8 stato un trovatore tolosano e visconte di Saint-Antonin nel Rouergue, vicino al confine con il Quercy. Esiste una vida di Jordan in molti manoscritti, alcuni accompagnati da una raz\u00F3, che, come le comuni vidas, ci dice da dove egli provenisse e chi avesse amato. Jordan era originario di Pena d'Albeges (modern Penne). A un certo punto ebbe una relazione d'amore con Elis (Lucia) de Montfort, moglie di Guillem de Gordon (1165 ca.) e poi di Bernart de Casnac (1214 ca.). Questa relazione si trovava dapprincipio in una vida di Bertran de Born, ma venne ritagliata e collocata nella vida-razo di Jordan in una data successiva."@it . . . . . . . . . . . . . . . "Raimon Jordan (fl. 1178\u20131195) est un troubadour de langue d'oc, vicomte de Saint-Antonin-Noble-Val dans le Quercy. De son \u0153uvre sont aujourd'hui connus onze cansos, une ten\u00E7on et un sirventes."@fr . . . . . "Raimon Jordan, in italiano Raimondo Giordano (... \u2013 ...; fl. 1178-1195 circa), \u00E8 stato un trovatore tolosano e visconte di Saint-Antonin nel Rouergue, vicino al confine con il Quercy. Esiste una vida di Jordan in molti manoscritti, alcuni accompagnati da una raz\u00F3, che, come le comuni vidas, ci dice da dove egli provenisse e chi avesse amato. Jordan era originario di Pena d'Albeges (modern Penne). A un certo punto ebbe una relazione d'amore con Elis (Lucia) de Montfort, moglie di Guillem de Gordon (1165 ca.) e poi di Bernart de Casnac (1214 ca.). Questa relazione si trovava dapprincipio in una vida di Bertran de Born, ma venne ritagliata e collocata nella vida-razo di Jordan in una data successiva. Jordan era contemporaneo di Bertran de Born e partecip\u00F2 insieme a lui alla Rivolta del 1173-1174 come partigiano del re Enrico il Giovane contro Enrico Cortomantello, Duca d'Aquitania e re d'Inghiletarra. Pu\u00F2 aver ricevuto una ferita quasi mortale nella stessa campagna in cui il Re Giovane muore nel 1183. La stessa moglie di Jordan si schiera a favore degli \"eretici\" (ereges), certamente i Catari, sebbene in un documento troviamo scritto Patarini. Della produzione letteraria di Jordan, ci restano solo dodici poesie, comprendenti undici cansos e una tenzone (e forse un sirventes). L'incipit trovato al termine di una razo, che introduce una delle sue cansos, dice maintas bonas chansos fetz: \"lui fece molte buone cansos.\" Di Jordan ci \u00E8 pervenuta inoltre la melodia di Vas vos soplei, domna, premieramen, copiata dal successivo trovatore Peire Cardenal per la sua Rics homs que greu ditz vertat e leu men. L'edizione moderna pi\u00F9 recente dei suoi lavori \u00E8 Il trovatore Raimon Jordan curata da Stefano Asperti (Modena: Mucchi, 1990). L'opera di Jordan \u00E8 in genere astorica e la sua poesia \"fa pensare a un musicista jazz che lavori su un tema banale per poi muoversi inesorabilmente pi\u00F9 in profondit\u00E0 all'interno di una fervida immaginazione poetica\". Le sue innovazioni hanno portato a fare un confronto con Thelonious Monk. Sebbene Jordan non sia di solito considerato come un maestro dagli standard moderni, il Monaco di Montaudon, scrivendo nel 1190-1200 della generazione a lui successiva, lo colloca in un posto di rilievo nella sua Pos Peire d'Alvernh'a cantat. Jordan fu uno dei primi trovatori a impiegare la mitologia dell'\"uomo selvaggio\" nelle sue poesie, facendo riferimento al \"sollievo del selvaggio\" (aissi farai lo conort del salvatge), sottolineando che le aspettative di felicit\u00E0 lo rendono audace e che perci\u00F2 godrebbe pi\u00F9 della caduta della neve piuttosto che dello sbocciare dei fiori. In genere la poesia di Jordan enfatizza la concomitante sofferenza d'amore e la stoica sua accettazione come necessaria conseguenza da sopportare. Le sofferenze d'amore viene paragonata ai ripetuti colpi del mare in tempesta, una metafora abbastanza comune nella letteratura del tempo, allorch\u00E9 il mare era visto come un pericolo costante: In un altro passaggio, Jordan spiega che la sua canzone \u00E8 un \"interprete\" delle sue pene per la donna per cui soffre: In realt\u00E0, la sua devozione per la donna non conosceva nessun vincolo e lui era oltretutto un poeta sacrilego. In uno dei suoi pi\u00F9 famosi passaggi dichiara che volentieri rinuncerebbe all'eternit\u00E0 del Paradiso per una notte con una certa donna: Jordan scrive una canso sull'interpretazione da parte delle donne, dove attacca la misoginia dei primi trovatori (antic trobadors) i quali hanno \"fuorviato e diffamato le donne nelle loro poesie d'amore\". La canzone attacca anche un autore di satire per il fatto che adotti \"la maniera di un predicatore\" con il chiaro scopo di criticare pubblicamente le donne. Nell'ultima stanza della canso, l'interprete femminile dice: Altrimenti, la sua opera \u00E8 caratterizzata da \"sorprendenti metafore feudali\"."@it . . . "Raimon Jordan"@en . . "1094441587"^^ . . . . . . . . "Raimon Jordan (fl. c. 1178\u20131195) was a Toulousain troubadour and the viscount of Saint-Antonin in the Rouergue near the boundary with Quercy. His poetry was in Old Occitan. There is a vida of Jordan which exists in several manuscripts, some with an accompanying razo. Like typical vidas, it tell us where he was from and whom he loved. He was from Pena d'Albeges (modern Penne). At some point he had a love affair with Elis (Lucia) de Montfort, wife of Guillem de Gordon (c. 1165) and then Bernart de Casnac (c. 1214). This affair was originally in a vida of Bertran de Born, but it was cut out and placed in Jordan's own vida-razo at a later date."@en . "13118522"^^ . . . . . . . .